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A Daniel Paul Schreber, presidente di Corte d'Appello a Dresda, discendente da una famiglia di illustri persecutori in nome della virtù, internato fra il 1893 e il 1902 in varie cliniche psichiatriche, non accaddero solo quelle molte cose che egli ci ha narrato nelle sue mirabili "Memorie di un malato di nervi". Era, quello, un testo destinato a tracciare sommariamente la mappa di una vasta evoluzione, avvenuta nel Presidente, e insieme a istruire la moglie, gli psichiatri e il Tribunale sulle ragioni che guidavano il suo delirio. Molti fatti, perciò, rimasero esclusi, anche per motivi di discrezione, da quel libro, pur tanto minuzioso e illuminante, su cui Freud avrebbe fondato la sua teoria della paranoia. In realtà, per narrare la storia segreta del presidente Schreber è inevitabile prendere le mosse da gravi e sinistri avvenimenti svoltisi durante il regno di Federico II di Prussia e poi scendere precipitosamente il corso del tempo sino a oggi. Con "L'impuro folle", un obliquo cronista attuale ha steso un primo rapporto su tali fatti, che, finora, i libri di storia non avevano degnato di menzionare. Eppure essi hanno del clamoroso: il lettore incontrerà intanto una catena di assassinii in cielo e in terra, risalirà nel loro vertiginoso intreccio gli alberi genealogici di Schreber e Flechsig, lo psichiatra tagliatore di nervi che lo curò per primo, si troverà ad addentrarsi nei cupi, limacciosi sotterranei della psicoanalisi e vi riconoscerà, al centro, il personaggio Freud e il suo delirio della verità, assisterà agli ultimi giorni dell'Io, al tripudio inquietante dei Doppi, alla inarrestabile trasformazione del Presidente in donna, si imbatterà in sciami di girls pronte a guidarlo per i dubbi sentieri che uniscono il music-hall alla scena finale del Faust, e ascolterà spesso l'autentica voce del Presidente che parla, racconta, annota, riflette, oscillando fra svariate apparizioni, da quella gloriosa nel ruolo di Sophia gnostica a quella più sobria di magistrato sassone a riposo. In tali vesti, la cronaca ci dice, egli si aggira ancora tra noi. L'autore di questo libro, preoccupato innanzitutto di restare fedele alla notizia che si era proposto di trasmettere - notizia abnorme, in quanto, contrariamente all'uso, è essa stessa una forma -, non ha potuto se non narrare questa storia, fin dall'origine contaminata, seguendo un processo di continua contaminazione. E perciò anche si è rivolto alla forma più impura, il romanzo - perché una piccola parte almeno sia conosciuta della storia segreta del presidente Schreber, l'impuro folle.